Dopo decine di anni di studi e ricerche che dicono il contrario, tuttora il colesterolo ha mantenuto la brutta fama di essere tra i maggiori nemici della nostra salute.
Appena il colesterolo totale supera i 200 (qualche decina di anni fa il valore soglia era 260), vengono proposte le statine, che invece lo sequestrano a valle, riducendo fortemente il vigore dei muscoli ed aumentando la dolorabilità generale del corpo.
E’ essenziale ricordare che dopo i 65 anni non dovrebbe essere messo in atto alcun trattamento farmacologico con statine, anche in caso di colesterolo elevato. Oramai gli studi scientifici lo hanno ampiamente dimostrato. (PubMed)
Ma perchè il colesterolo aumenta?
Il colesterolo è il precursore di diversi ormoni (cosiddetti steroidei).
Il ruolo degli ormoni nei processi di invecchiamento è cruciale; nel corso della vita l’individuo produce sempre meno ormoni.
L’inquinamento, la cattiva alimentazione, la sedentarietà, un consumo eccessivo di zuccheri, l’alcool, il fumo, le infezioni da virus, batteri e parassiti producono tossine che distruggono progressivamente il tessuto dei nostri organi endocrini e riducono la produzione di ormoni, associandosi all’inevitabile invecchiamento delle ghiandole stesse. Le cellule morte non vengono sostituite, e quelle rimanenti, gravate dalle tossine che si accumulano, rallentano la produzione ormonale e l’attività dei singoli ormoni.
Questi processi coinvolgono tutti gli individui. A partire dai 25 anni ha inizio una forma moderata di invecchiamento che si rende più manifesta verso i 40-50 anni.
In sostanza, l’organismo cerca di mettere a disposizione più colesterolo per produrre gli ormoni sessuali, che con l’atrofizzazione delle ghiandole in età non più fertile, non possono essere prodotti in quantità adeguata.
In effetti il colesterolo, essendo il “papà” di tutti gli ormoni sessuali, viene trasformato in misura minore dalle ghiandole endocrine che invecchiano, perciò lo troviamo in concentrazioni maggiori quando facciamo le analisi.
Il colesterolo svolge funzioni utili. E’ presente in tutte le nostre cellule: il nostro cervello ne contiene quantità molto elevate, poiché senza di esso non potrebbe funzionare.
Il colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”) si occupa di impedire il generarsi di processi di arteriosclerosi tenendo libere le arterie.
Il colesterolo LDL (chiamato “cattivo”) invece ha un ruolo cruciale nella difesa del cuore, quando le LDL non sono ossidate. (ma questo non si può evincere dagli esami del sangue che non distinguono le ossidate dalle non ossidate).
Non diamo colpa alle uova o alla carne rossa o grassa se vediamo aumentare il nostro colesterolo totale, invece verifichiamo quante volte e in quali orari nella giornata introduciamo farine raffinate o zuccheri, alimenti fortemente industrializzati e ricchi di sale.
Ricordiamo che le uova (non quelle degli allevamenti intensivi, ma quelle delle produzioni rispettose degli animali e dell’ambiente) sono una fonte splendida di proteine e grassi buoni, e che si possono introdurre nella dieta anche tutti i giorni, se sappiamo come cuocerle senza rovinarle (vedi La Cucina dal Principio di Flavia Lenarduzzi).
L’alimentazione ha il suo peso nel mantenimento della secrezione ormonale ad ogni età, riducendo l’insorgenza di sindrome metabolica o di malattie derivanti dalla sovraproduzione insulinica, e di fatto curando la sindrome dell’ovaio policistico e altre sempre più ricorrenti patologie della popolazione femminile giovane.
Lo studio delle carenze borderline (quelle senza asterisco nelle analisi del sangue, ma vicine ai valori massimi o minimi del range, per intendersi), ha lo scopo di prevenire l’invecchiamento prematuro e l’aggravarsi di tali carenze, facendo ricorso in primis a cambiare lo stile di vita con la giusta alimentazione e la giusta attività fisica, per aumentare la produzione di serotonina e calare quella di cortisolo, prodotto in modo esagerato quando ci sentiamo costantemente sotto stress, mantenendo nel tempo ossatura e muscolatura efficienti per vivere una vita più serena, sana ed appagante.
A cura di Giuliana Cossettini, Naturopata PhD.