La memoria e le sue sedi

Quanti tipi di memoria abbiamo e dove si collocano nelle aree del cervello?

Distinguiamo innanzitutto due memorie, una dichiarativa e una non dichiarativa.
La memoria dichiarativa, che potremmo anche chiamare cosciente, ha sede nell’ippocampo e contiene le nozioni enciclopediche, perciò:
• il sapere condiviso (per esempio qual è la città capitale della Francia) e
• gli eventi biografici individuali (il matrimonio, la nascita di un figlio, ecc.),

mentre la memoria non dichiarativa, o inconscia, quella che si impara con l’esercizio o con l’imitazione è dislocata in aree associative e nello specifico
• nel nucleo della base, detto anche corpo striato e contiene la memoria procedurale, cioè le nostre abilità e abitudini (andare in bicicletta, guidare, suonare uno strumento);
• i riflessi condizionati dei muscoli scheletrici che hanno sede nel cervelletto
• e le risposte emotive che danno origine ai riflessi condizionati e che hanno sede nell’amigdala
Per esempio, un malato di Alzheimer, anche se ha distrutto completamente l’ippocampo, è ancora in grado di fare tutto quello che aveva imparato negli anni, ma non riconosce più i famigliari, né ricorda matrimonio o figli.

Il sistema limbico o delle emozioni accende un segnale d’allarme quando è in pericolo. E’ formato da AMIGDALA (che distingue amici da nemici, buono e veleno, ecc.) e IPPOCAMPO (ricordi, memoria).

L’ippocampo, esattamente come il muscolo, se lo si tiene stimolato non invecchia, o invecchia meglio.
Infatti, così come nel pavimento del 3° e del 4° ventricolo del cervello abbiamo delle cellule che si rinnovano, avviene lo stesso nell’ippocampo. I neuroni sono le cellule più grosse del nostro corpo. Gli interneuroni sono invece molto più piccoli e non vengono danneggiati per primi.

Quando l’energia del sistema limbico o delle emozioni si lega alla dopamina, la corteccia prefrontale lo trasforma in un progetto: è così che è iniziata l’arte 50mila anni fa.

L’essere umano non fa nulla per la ricompensa, lo fa perché si diverte, perché si sente vivo, quindi lo fa per MOTIVAZIONE. Il sistema motivazionale è trasformare un’emozione in un progetto.

Il tronco encefalico, una delle strutture più antiche del nostro cervello, detto anche rettiliano, manda impulsi alla corteccia motoria ed è talmente forte e resiliente che può venire alterato e rovinato solo per via farmacologica.

Il nostro corpo è formato da 100 miliardi di cellule, ci sono 10 miliardi di neuroni nel cervello e 100 miliardi di sinapsi.
Le cellule del cervello sono perenni, i neuroni non muoiono, mentre sono le sinapsi si perdono nelle malattie mentali perciò è come se mancassero i collegamenti tra un neurone e l’altro: le connessioni anomale di sinapsi provocano demenze. Mentre la mancanza di potatura sinaptica da parte del feto nell’ultima parte della gravidanza o del bimbo fino ai primi due anni di vita, dà origine all’autismo.

Foto: mostra Bepi Fattori e al. – MAG Marchetti Art Gallery – San Daniele del Friuli

Appunti di lezione del Master in Medicina Investigativa (www.globalhealth.it) anni 2021-2022-2023
A cura di Giuliana Cossettini, PhD., Ricercatrice

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1. Smemorati?
2. La memoria e le sue sedi

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