CUCINA: Intervista a Flavia Lenarduzzi, tecnico gastronomico

….la pratica del mangiare tra necessità, piacere e salute….

INTERVISTA A FLAVIA LENARDUZZI, TECNICO GASTRONOMICO E CUOCA

DOMANDA: Ciao Flavia, mi puoi raccontare quali sono la tua formazione e la tua mission?

FLAVIA LENARDUZZI: Il cibo entra nella nostra quotidianità costantemente, dalla nascita e per tutta la vita. Questa costanza la possiamo utilizzare come uno strumento a nostro favore, come fonte di benessere, facendo scelte alimentari migliori e più salutari. Il cibo è materia viva e richiede manipolazioni corrette affinché possiamo ricavarne il massimo.

Ed è proprio qui che inizia la mia attività: portare le persone a conoscere queste modalità inserendole nel proprio quotidiano come abitudini, partendo da come fare la spesa e acquistare il cibo.

La mia passione per il cibo salutare è stata presente da sempre e mi ha portato da giovanissima ad approcciarmi alla macrobiotica. Ho iniziato così a lavorare in un noto circolo di Udine (il Risveglio), che, al tempo, era all’avanguardia sulle tematiche legate al cibo. Ho poi frequentato la scuola de ”La Sana Gola” di Milano, per approfondire il legame tra il cibo e le energie sottili.

In seguito ho lavorato per anni nella ristorazione in varie regioni italiane: esperienze che mi hanno fatto innamorare dei cibi provenienti dai territori e in particolare di uno dei nostri prodotti d’eccellenza – l’olio d’oliva – grazie al quale ho intrapreso un percorso di formazione per diventare assaggiatrice ufficiale, con regolare iscrizione all’elenco nazionale.

Conseguito da tempo il diploma del corso per ”L’Educazione Alimentare Naturale e Nutrizione Energetica’presso la scuola Nazionale di Naturopatia di Conegliano, sto ora frequentando l’Università di Udine, facoltà di Agraria, per il corso di ‘Scienze e cultura del cibo’.

DOMANDA: Tu si legata a qualche filone culinario particolare?

FLAVIA LENARDUZZI: No, non sono legata a nessuna ideologia particolare, se non a quella della salubrità del cibo. Poi ognuno sceglie per sé: se essere vegano, vegetariano, onnivoro o quello che gli pare; però aumentare la consapevolezza della scelta, in modo da decidere autonomamente COSA mangiare e COME magiare, in base a quello che preferiamo e che meglio digeriamo è uno degli intenti del mio lavoro.

DOMANDA: Cosa proponi per far capire alle persone questa cosa importante?

FLAVIA LENARDUZZI: È importante capire che avere degli atteggiamenti sani verso le scelte del cibo non è più difficile che operare scelte errate, potrebbe essere forse un poco più impegnativo, ma si tratta semplicemente di entrare nell’ordine di idee, che non sono idee spaziali o folli, ma veramente semplici e che, in termini di salute, fanno la differenza.

Io propongo di imparare delle regole molte basiche per quanto riguarda la lavorazione dei vari alimenti, attraverso le lezioni di cucina frontali in gruppo in un ambiente dedicato con cucina aperta sulla sala da pranzo, oppure per chi avesse necessità di avere una presenza in forma privata (per difficoltà deambulatorie o per altre problematiche) sono disponibile a tenere lezioni private in casa. In questo modo è possibile anche valutare l’equipaggiamento di cottura (pentole utilizzate, intensità dei fuochi, ecc.) e orientare ad un utilizzo più consono le varie tipologie di attrezzatura a disposizione.

DOMANDA: E per le persone che non si sanno destreggiare in cucina, non gli piace, o non l’hanno mai fatto, per i ragazzi che vanno ad abitare da soli, o quelli che si spostano in altri Paesi per studiare, cosa proponi?

FLAVIA LENARDUZZI: Quelle sono le persone che preferisco, che hanno bisogno di un’infarinatura sulle tecniche generali di base per approcciarsi in modo automaticamente salutare alla realizzazione del proprio pasto.

DOMANDA: Quindi a chi non sa cucinare, o chi vive solo e non ne ha voglia perciò va in rosticceria a comprare tutto pronto, o mangia spesso tranci di pizza, o si fa portare a casa i piatti pronti con le consegne domiciliari e – chiaramente – dopo un certo periodo di questa alimentazione si accorge di non stare più tanto bene, tu cosa proponi?

FLAVIA LENARDUZZI: Propongo un percorso di una singola giornata, di solito un sabato dalla mattina al primo pomeriggio, per un’infarinatura sulle basi generali, oppure un corso più dettagliato di 3 o 4 incontri serali, dove la persona vede come si procede, in maniera pratica, poi mangiamo quello che abbiamo preparato in modo da comprendere la sottile qualità dell’alimento e della sua trasformazione, e affinare sempre di più il palato al gusto. Spesso infatti, a forza di mangiare cibo spazzatura, il palato è iperstimolato da additivi chimici intossicanti e sale, e non percepisce più i sapori veri.

DOMANDA: Purtroppo sappiamo che mangiare spesso alimenti processati ha un effetto devastante sulla salute e le prime avvisaglie si scorgono sulla pelle o sulle capacità digestive. Ti è capitato di insegnare a persone con questo tipo di problematiche e hai potuto osservare in loro dei cambiamenti?

FLAVIA LENARDUZZI: La prima persona che sperimenta sono io stessa, e posso garantire che ci sono dei risultati a volte molto sbalorditivi. Ho incontrato delle persone che hanno operato dei piccoli cambiamenti nella scelta e nella trasformazione del loro cibo e immediatamente ne hanno avuto beneficio, e questo aumenta l’entusiasmo e lo stimolo ad approfondire la conoscenza.

DOMANDA: Quindi quello che proponi non è Masterchef?

FLAVIA LENARDUZZI: No, non è Masterchef, ma se volete si può fare più avanti con delle basi solide e comprovate. A me il cibo non piace soltanto dal punto di vista salutistico, ma mi piace proprio come fatto di godimento, che alle volte supera quello salutistico, ma ormai per me le due cose sono imprescindibili.

Il cibo è totalmente legato ai sensi. Non si potrebbe mangiare ogni giorno e più volte al giorno senza godere del cibo, altrimenti diverrebbe un’azione meccanica e uno dopo un po’ si stanca e non lo fa più. Ma dato che invece dobbiamo mangiare, il godimento è proprio ciò che ci lega maggiormente al cibo.

DOMANDA: Esistono soluzioni pratiche e veloci?

FLAVIA LENARDUZZI: Certamente. Per me la cucina, a parte quando le si vuole dedicare più tempo per ricette più articolate, deve essere un’attività che si risolve in maniera molto semplice e in un tempo veloce, sia a livello di spesa, sia a livello di esecuzione pratica a casa.

DOMANDA: Perciò una persona che ha poco tempo, o si porta il pranzo da casa per evitare la mensa, il ristorante o lo snack all’ora di pranzo al lavoro, potrebbe prepararsi del cibo mentre cucina la cena e trovarselo già pronto, utilizzando metà del tempo?

FLAVIA LENARDUZZI: Assolutamente sì, perché per esempio la cottura corretta dei cerali e dei legumi permette di avere un’ottima base per diversi pasti anche per più giorni, mantenendo inalterate le caratteristiche.

DOMANDA: Cosa vorresti proporre?

FLAVIA LENARDUZZI: VORREI CREARE UN CORSO PER PERSONE CHE VOGLIONO MANGIARE BENE MA CHE NON HANNO TEMPO. Si può fare in un numero ridotto di serate, mettendo a punto delle ricettine, delle soluzioni molto pratiche, molto semplici ma sane, che rispettino i crismi dell’alimentazione buona, però in tempi veloci, senza dover stare ore sui fornelli, perché ormai c’è bisogno di accorciare i tempi.

”la vita è troppo breve per rischiare di mangiare male” cit.

Per INFO: FLAVIA LENARDUZZI cell. 348 486 2849

                                                   Mail: epione70@gmail.com

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