Aiutare e sostenere la persona affetta da demenza e Alzheimer nonché i suoi cari.
Lo staff dell’Igea è fortemente impegnato nel portare conoscenza e prevenzione, nonché strumenti di sostegno, al delicato e attuale argomento “demenze e Alzheimer”.
Nello specifico, potete trovare nel blog del sito, l’articolo del 25 gennaio “Demenza e Alzheimer sempre più precoci” oltre alla recente conferenza divulgativa.
Anche in me è presente il pensiero e l’impegno nel settore, con lo strumento che conosco e desidero portare, cioè con il contributo dello shiatsu.
Nella rilettura del testo, uno scritto decisamente interessante che condivido completamente, sono rimasta colpita dalla frase “Il tempo perso è quello della vita vera”.
Provengo da una formazione in cui la persona è al centro, che crede molto nella prevenzione e nel vivere – quanto meno nel provarci – secondo un antico precetto delle antiche medicine cinesi: “l’Uomo Nobile”.
La formazione shiatsu parte da un atteggiamento di continua prevenzione della salute mente/corpo/energia, completamente in connessione con quanto scritto nell’articolo precedentemente nominato.
Concetti che si uniscono, pur provenendo da diversi fronti, epoche, visioni, e trovando l’attuale base scientifica nella Salutogenesi ed Epigenetica.
Nel particolare e delicato argomento “demenze” perché coinvolge tutta la società, porto nella brevità di queste righe, la visione e l’intervento dello shiatsu.
Lo shiatsu risulta essere uno strumento di aiuto, sostegno, miglioramento della qualità della vita per le persone in demenza, ma anche per i familiari e gli operatori della cura, anche loro in difficoltà e sofferenza.
C’è fortemente bisogno di aiutare la persona malata e il care giver (il famigliare che accudisce).
La prima persona in relazione con la persona in demenza, è il famigliare ed il binomio (persona affetto da demenza-care giver) fa comprendere quanto sia indispensabile lo star bene e l’essere in salute – come proclama l’Oms – anche di chi si occupa della persona.
Diventa necessario riconoscere le persone attrici della situazione e la loro complessità. La complessità della situazione e la complessità di ogni persona della relazione di cura/assistenza/sostegno.
Non solo quindi l’aspetto medico, farmacologico, curativo per migliorare la condizione del caro in demenza, ma anche la qualità della vita di tutto il sociale intorno ad esso, dai famigliari, ai badanti, ai servizi sociali, ai professionisti delle varie strutture del settore.
Quindi, oltre alla medicina allopatica e le sue evoluzioni tecniche/farmacologiche/scientifiche, è necessario riconoscere l’esigenza del PRENDERSI CURA, ovvero un ritornare all’essenza e al valore dell’essere umano.
Identificare gli immensi disagi, quali la solitudine, la paura, le difficoltà, le faticose relazioni sia del caro fragile che dei famigliari e di tutti gli operatori/professionisti vicino a lui.
Ecco il primo passo.
In tale visione, lo shiatsu ha la possibilità di introdursi in questo delicato mondo dando un importante contributo, in quanto tecnica corporea non invasiva e rispettosa che porta con sé, inoltre, consapevolezza, presenza ed empatia.
Tutto già dentro di noi, solo da far riemergere.
Per tutto ciò, propongo lo shiatsu.
Informazioni, consultazioni e approfondimenti: Arianna Cioverchia tel. 3280038069 aria.cioverchia@gmail.com
Foto di Astrid Schaffner su Unsplash