L’acqua è la base del vivente.
Senza acqua la vita come la conosciamo sarebbe impossibile.
Tutte le forme viventi si muovono in un campo energetico.
Se leggete un libro di fisica vedrete che qualsiasi sostanza o organismo emette un campo elettromagnetico, ciascuno ad uno spettro diverso. Tutti noi siamo degli emittenti elettromagnetici.
Parliamo un attimo di come è nata la vita. La teoria più accreditata è quella del BigBang. Cioè c’era molta energia concentrata in un punto, poi è esplosa e l’Universo si sta ancora espandendo.
Col primo raffreddamento sono apparse le particelle e le antiparticelle, che durano solo dei nanosecondi, poi sono emerse le cariche positive e negative, protoni ed elettroni, e dopo milioni di anni sono arrivati 92 sistemi stabili che sono gli atomi, alla base di tutto ci sta il campo, cioè lo spettro energetico dell’Universo.
Combinando 3 o 4 atomi siamo in grado di fare un cristallo, questo è avvenuto sulle stelle, che hanno temperature di milioni di gradi e sono dei laboratori di chimica nucleare, dove sono nati i primi cristalli e le prime molecole di aminoacidi. Una stella è un alchimista che trasforma gli atomi in vari oggetti. È per questo che si dice che noi siamo figli delle stelle: è vero a tutti gli effetti.
Ma non dimentichiamo che la molecola più importante che ha permesso l’ipotesi della vita è l’acqua.
Ad un certo punto avevamo un campo di energia, detto campo zero, quello descritto come spazio-tempo, o la costante di Plank, da cui è emerso solo materiale inorganico.
Ma solo con l’acqua è stato possibile ipotizzare l’emergere di una forma vivente. Le forme viventi hanno come campo di base, come livello zero di energia non il campo energetico dell’universo, bensì il campo dell’acqua: cosa significa questo? Che l’acqua contiene in sé le capacità elettroquantistiche e quant’altro, capaci di registrare, entrare in interazione, e regolare tutte le forme viventi. E’ il grado zero del vivente, è il background, il pavimento su cui emerge la vita.
Quando la Terra si è staccata come una parte della materia iniziale, il suo campo magnetico ha fatto da unione tra il materiale inorganico e il campo dell’acqua, rendendo così possibile la vita sulla Terra per influenza sulla posizione di elettroni e sul tipo di molecole che entrano a far parte degli organismi viventi.
La prima cosa affascinante è che gli atomi degli organismi viventi non sono gli stessi che si trovano nel non vivente. Dei 92 atomi, detti sistemi stabili, nel vivente sono presenti soltanto 20, che sono quelli con peso molecolare più basso (sotto il 40 di nr. atomico) e sono molto attivi, cioè capaci di interagire tra loro per dare dei sistemi stabili che permettono la vita. Subito dopo arriviamo agli aminoacidi, che sono più di 200 nelle stelle e nelle polveri interstellari, mentre nell’uomo ce ne sono solo 20, e solo quelli girati verso sinistra, cioè gli L. Voi sapete che tutte le molecole si presentano a specchio, cioè sono come un paio di guanti, o di scarpe. Gli aminoacidi essenziali per la vita sono solo i guanti sinistri; probabilmente lo stereoisomero D non è stato selezionato, proprio a causa del campo magnetico terrestre.
Il ribosio ed il desossiribosio sono comparsi molti miliardi di anni più tardi, però non derivano dalle stelle, ma dai primi batteri che hanno popolato la terra.
Come ha fatto a nascere la vita sulla terra?
La terra era piena di oceani e aveva una serie di pezzi di costruzione (tipo i lego) rappresentati dagli atomi stabili tipo lo zolfo proveniente dai vulcani sottomarini. Nell’acqua è più facile formare una forma, perché galleggia, si sostiene, si unisce. Ad un certo punto una serie di aminoacidi si sono messi in fila tra loro e resi stabili, che significa che hanno potuto mantenere la forma.
L’acqua rappresenta il 99% del numero di molecole presenti nelle forme viventi.
L’acqua è formata da una molecola di ossigeno e due di idrogeno. Ma è un matrimonio con separazione di beni, cioè questi due si sposano ma mettono in comune sono gli elettroni delle orbite centrali, mentre quelli delle orbite periferiche ognuno tiene le sue. E c’è perciò la parte della molecola verso l’ossigeno in cui ci sono sempre più elettroni, e una parte dove ce ne sono meno. Questa parziale condivisione di elettroni crea uno squilibrio dinamico della molecola che la rende in cerca di continue avventure, di continue modificazioni strutturali o interazione con altre molecole.
La parte verso i due idrogeni è come se fosse in eccesso positivo, verso l’ossigeno, è come un eccesso negativo, e diventa una piccola calamita (si chiama legame covalente polare) e va ad attirare altre molecole di acqua, le orienta, e le calamite fanno una rete. Il ghiaccio infatti è un cristallo di queste calamitine che si legano tra loro con degli esagoni stabili. Quindi l’acqua messa nelle vicinanze di altre molecole di acqua o di altre sostanze assume delle forme d’ordine molto più complesse che nelle forme isolate.
La molecola d’acqua si attacca ad altre molecole d’acqua e con molecole diverse, attraverso i ponti idrogeno con altre molecole. Ecco come il nostro lego ha ricevuto il bostik.
Le molecole d’acqua quando sono separate tra di loro sono in forma di gas, cioè una serie di individui, di molecole indipendenti che interagiscono solo quando collidono. È il primo stadio di aggregazione della materia. Ad alta temperatura gli urti sono così violenti che ci saranno possibilità di interazione. Raffreddando gli urti diventano meno violenti e fino a 100° cioè nel vapor d’acqua le molecole sono separate. A 100° le molecole di vapore sono lontane a 36 angstrom (un milionesimo di millimetro) (se li trasformiamo in metri è come se tra una e l’altra ci fossero 36 metri) Immediatamente sotto i 100° la distanza media precipita a 3 angstrom, e fa nascere il liquido. Dato che una molecola d’acqua è grande un angstrom e mezzo e tra un centro di una molecola e il centro della successiva si misurano 3 angstrom, ecco che le molecole si abbracciano fortemente e si forma l’acqua, cioè il liquido.
Questa trasformazione è possibile solo se all’improvviso appare un nuovo agente, che entra in gioco e detta la sua legge, operando la transizione di fase. L’agente è il campo elettromagnetico, che è un meccanismo non-locale, capace di trasmettere a tutte le molecole contemporaneamente il messaggio di aggregazione.
Tutte le molecole sono sì delle strutture materiali, ma hanno delle cariche elettriche sia positive che negative, cioè nuclei ed elettroni, che quando si agitano producono dei campi elettromagnetici che non sono localizzati, ma viaggiano a lunga distanza (è dimostrato dall’esistenza del telefono e della televisione).
Le molecole non sono soltanto degli agenti chimici ma sono anche delle antenne, cioè in grado di emettere un campo elettromagnetico.
L’insieme dei segnali elettromagnetici è ancorato all’acqua all’interno del corpo. L’acqua è ancorata alle guaine di idratazione dei proteoglicani del tessuto connettivo e dei vasi sanguigni. Le proteine di cui il nostro corpo è costituito sono mobili e tali devono rimanere. Purtroppo l’aumento delle malattie è dovuto ai conservanti e stabilizzanti alimentari che vanno a stabilizzare le nostre proteine. Il 70% delle persone allergiche al pane e ai derivati è a causa del lievito stabilizzato.
Masaru Emoto ha mostrato con un microscopio che se fate sentire all’acqua le 4 stagioni di Vivaldi, il tipo di cristalli che forma, cambia.
Si può informare l’acqua, che è capace di acquisire delle forme d’ordine, che durano pochissimi secondi, infatti questo signore giapponese ha dovuto cristallizzare l’acqua congelandola nel giro di pochissimi secondi per riuscire a fotografarla.
Per stabilizzare l’informazione è necessario far “ricordare” all’acqua la forma che si vuole trasmettere. Così si spiega perché agisce un farmaco omeopatico, che non è altro che una sostanza diluita tante e tante volte con dell’acqua in parti di 1 a 10 ad ogni volta. Nel momento in cui si dinamizza una sostanza diluita, si carica e si ordina l’acqua in un certo modo, che si stabilizza. La ragione per cui agisce con la mente, è che essendo un meccanismo elettrodinamico, quindi fatto di fotoni, va a passare il livello encefalico. A differenza di una molecola di materia, che ne so magari l’aspirina, che viene inserita nell’organismo ma non arriva al cervello perché non riesce ad oltrepassare la barriera ematoencefalica, se la diluisci e la dinamizzi, acquisisce una valenza fotonica ed entra nel cervello. E’ per questo che i medicinali omeopatici ed i fiori, avendo un’attività sui centri mentali e sui centri nervosi superiori, riescono a lavorare laddove il farmaco o il rimedio fitoterapico o l’integratore non riescono. E sono importanti perché lavorano nell’insieme dell’organismo umano che è fatto sì di corpo, ma anche di psiche, di emozioni, di anima.
Ogni acqua, così come abbiamo visto, ogni oggetto e ogni essere vivente, emette un campo energetico. Le acque termali hanno una valenza specifica nel loro luogo, perché emettono un campo energetico. Se le metti in una bottiglia e le porti a casa, non hanno lo stesso effetto.
Per questo è necessario bere l’acqua del posto dove viviamo o dove ci trasferiamo temporaneamente per lavoro o per vacanza, perché le vibrazioni del campo in cui siamo immersi corrispondono a quelle dell’acqua del luogo e non confondono ulteriormente il nostro campo, che poco per volta, si abitua alla nuova sistemazione.
2. L’ACQUA NELL’ORGANISMO UMANO
Approssimativamente il 75% dei muscoli e degli organi interni e il 10% del tessuto adiposo sono costituiti da acqua. Lo stesso scheletro è costituito per oltre il 30% da acqua. Il 66% del totale dell’acqua presente nel nostro organismo è localizzato all’interno delle cellule e ne determina il volume e il turgore. Il 6-7% è presente nel plasma, il 2% nella linfa e il 23-25% è acqua extracellulare, localizzata negli spazi esistenti tra le cellule.
3. COME VIENE LA SETE
Il centro della sete si trova nel cervello. Con un meccanismo estremamente complesso e sensibile, raccoglie ed elabora vari segnali provenienti da diversi tipi di recettori localizzati in varie parti del corpo. In linea di massima il senso della sete è determinato dalla disidratazione delle cellule nervose. Altri fattori che contribuiscono ad aumentare la sensazione della sete sono la secchezza della bocca e la diminuzione del volume del sangue. Per contro, la distensione dello stomaco provoca un minore desiderio di bere.
4. SETE E DISIDRATAZIONE
Il primo sintomo della disidratazione è la secchezza della bocca. Poi, a mano a mano che lo stato di disidratazione aumenta, sia la pelle sia le mucose (comprese quelle dell’occhio) diventano secche e asciutte e compaiono senso di affaticamento, mal di testa, arrossamento della pelle, crampi muscolari, perdita di appetito, intolleranza al calore, apatia. Se lo stato di disidratazione è ancora più grave, si possono avere vertigini, nausea e vomito, tachicardia, diminuzione del livello di attenzione e di concentrazione e sdoppiamento della visione, fino a perdita di conoscenza e rischio di coma.
5. LE CONSEGUENZE DELLA DISIDRATAZIONE
Una disidratazione anche solo dell’1% del peso corporeo si ripercuote sull’attività e sulle performances in primis del cervello e poi di tutto il nostro organismo. Se la disidratazione sale al 2% vengono alterati la termoregolazione e il volume plasmatico e comincia a manifestarsi il senso di sete. Con una disidratazione intorno al 5% compaiono crampi, debolezza, maggiore irritabilità, mentre intorno al 7% si possono avere malessere generale, profonda debolezza e perfino allucinazioni. Con il 10% vi è un concreto rischio di insorgenza del colpo di calore e comincia ad essere messa in pericolo la stessa sopravvivenza. Uno stato persistente di disidratazione compromette sia le capacità fisiche che quelle mentali del nostro organismo. Inoltre aumenta il rischio di calcoli renali, il rischio di contrarre tumori del colon e dell’apparato urinario (vescica, prostata, reni) e il rischio di prolasso della valvola mitrale. L’anziano è particolarmente vulnerabile; la disidratazione in questa fascia di età è associata ad una compromissione generale dello stato di salute.
Anche la vibrazione dell’acqua è importante. Alla sorgente l’acqua ha una vibrazione di 7000, 7500 gradi sulla scala Bovis, quando rimane ferma per 3 giorni la sua vibrazione si riduce fino a 2-3000 Bovis. Se il nostro organismo vibra intorno ai 6000, 6500 forse è meglio fornirgli più energia, piuttosto che sottrargliela. Anche le tubazioni rendono l’acqua più povera energeticamente, soprattutto quelle che si trovano in tutte le case costruite dopo gli anni 1970, che hanno i tubi in geberit.
Il numero delle oscillazioni del campo per secondo si misurano in herz. Dal punto di vista biologico sono di particolare rilievo due intervalli di frequenza: le microonde la cui frequenza è compresa tra i 500 MHz e i 100 GHz (100 miliardi di hertz), ed i campi ELF (extremely Low Frequency) la cui frequenza è minore di poche centinaia di hertz, che possono determinare l’apertura o la chiusura dei canali delle pompe ioniche nelle cellule.
Tutto questo è ancora oggetto di studi e non se ne sente parlare quasi mai, perché nessuno ha una minima preparazione scientifica in grado di comprendere i rudimenti della fisica quantistica. Tutta la fisica che ancora si studia nelle scuole è solo la fisica newtoniana, e quindi è come se avessimo una lingua senza vocabolario…
da appunti di lezione Congresso “Quando la Medicina incontra la Fisica” Trieste 2007 a cura di AMeC
Relatori: Prof. Emilio Del Giudice, Dr. Beppe Rocca
a cura di Giuliana Cossettini, PhD., Ricercatrice