Perché l’assenza di sonno si dimostra più fatale della fame
Uno studio recente sui moscerini della frutta ha evidenziato che non dormire per troppo tempo porta velocemente alla morte. Gli scienziati conoscevano questo problema, ma ancora non avevano capito che la risposta giace in una porzione insospettata del nostro corpo. La vita media di un moscerino è di 110 giorni, se privati totalmente del sonno si riduce a 10 soltanto.
I moscerini della frutta sono una specie molto utilizzata in laboratorio, perché se ne conosce molto bene la genetica, e le scoperte effettuate su di loro si sono dimostrate altrettanto valide sui mammiferi.
Sappiamo che per essere in salute dobbiamo dormire ed avere un sonno rigenerante, mentre la perdita del sonno profondo ha molti effetti seri ed immediati, nonostante sia stato fino ad ora difficile capire perché sia da ritenersi così pericoloso.
Dragana Rogulja, un’assistente del professor di neurobiologia all’ Harvard Medical School, sospetta che gli effetti fondamentali della privazione di sonno abbiano origine fuori dal cervello.
Il sonno è visto primariamente come un fenomeno neurologico, perciò le creature deprivate soccombono, e si è visto che presentano una serie sconcertante di problemi in varie parti del corpo al di fuori del sistema nervoso, come la circolazione del sangue, la digestione, il sistema immunitario ed il metabolismo.
Dragana Rogulja ha infatti ha scoperto che il problema dell’insonnia non dà problematiche al cervello, ma all’intestino tenue, dove si vengono a trovare diverse molecole che distruggono il DNA e causano danno cellulare fino all’apoptosi. Questo processo si innesca fin da subito, prima ancora che i segni siano visibili in altre parti del corpo. La buona notizia è che appena si riprende a dormire bene, la rigenerazione avviene velocemente (Lo studio sarà disponibile a giorni sulla rivista Cell.)
Perciò non dobbiamo mai sottovalutare questo campanello d’allarme del corpo, che ci indica una situazione di vita particolarmente stressante o vissuta come tale, e che ha bisogno di un’immediata regolazione. Spesso si ricorre all’uso di farmaci o di integratori, però spesso questi danno un sonno chimico e non rigenerante. Altre pratiche che risistemano il ritmi circadiani dell’orologio centrale si ottengono invece con delle facili pratiche di ricondizionamento del respiro, che si apprendono in una o due sedute e che si fanno comodamente distesi a casa in qualunque momento.
Inoltre nel nostro centro uno staff di terapeuti è in grado di fornire le proprie competenze per risolvere conflitti emozionali, traumi fisici, assetto posturale, problematiche orofacciali o digestive correlate.