Timo, Ti Amo

TIMO: una pianta aromatica,
un olio essenziale
una ghiandola endocrina
la casa del nostro angelo custode

La parola timo, deriva dall’indoeuropeo DHEU, e significa “alzarsi in fiamme”, “sollevarsi in una nuvola”, “fumare” perchè veniva bruciato come incenso sugli altari degli dei. Dal greco THYMON significa “energia vitale”, “forza”, “coraggio”.

Non per nulla, il timo per la Medicina Tradizionale Cinese fa parte del meridiano del Triplice Focolare, nella Loggia Fuoco Ministeriale, e beneficia della luce del rosso visibile e del vicino infrarosso.
https://europepmc.org/article/PMC/5995606
Per questo motivo la luce del sole è così salutare.

La pianta del timo, che prospera al pieno sole e che non dovrebbe mancare in nessun orto, giardino o balcone, è un arbusto perenne con un centinaio di varietà: timo comune, serpillo, limoncino, selvatico, piperella, ecc.
Utilizzato in cucina nella cottura delle carni e nelle zuppe di legumi per eliminare la fermentazione, ricco di vitamina A, C, B6 e minerali, stimola l’apparato digerente, ha proprietà antiossidanti e diuretiche.
Il suo olio essenziale viene usato per le proprietà balsamiche, anticatarrali e antisettiche a sostegno dell’apparato respiratorio, e come antibiotico naturale.
2-3 gocce in una bacinella d’acqua bollente, con un asciugamano sulla testa per fare i fumenti, sono perfette per eliminare naso chiuso, raffreddore, mal di gola e come preventivo in questa fase virale.
Diluito in poco olio di mandorle dolci, si può massaggiare sul petto, proprio all’altezza della sua omonima, cioè la GHIANDOLA TIMO, elemento centrale del sistema immunitario. La ghiandola ha la forma di una piramide, composta di due lobi chiamati corni timici, si trova dietro allo sterno e davanti al cuore, influenza lo sviluppo sessuale e l’accrescimento corporeo ed aumenta fino all’età puberale, per poi ridursi piano piano. Produce i linfociti T, cioè le cellule dei globuli bianchi del sangue che si occupano delle difese del nostro organismo, il sistema immunitario, appunto.

Non è vero che la ghiandola si atrofizza in età adulta, anche se diminuisce di volume, piuttosto si modifica fino a diventare la metà nel giro di pochi giorni se sottoposta a forte stress o grave malattia.

Si può pensare alla ghiandola del timo come anello di congiunzione tra mente e corpo. Quando siamo stanchi e sfiduciati, il timo rimpicciolisce ed è meno attivo a fabbricare le cellule della difesa immunologica. Quindi è importantissimo riattivare questa ghiandola che, come tutto il nostro corpo, ha poteri di autorigenerazione.
Ci possiamo aiutare con la sua omonima entità vegetale, attraverso un bagno per favorire il sonno, combattere la debolezza e lo stress ed eliminare tossine. Come si fa: in un cucchiaio di panna o di latte o di altro veicolo grasso, aggiungere 10 gocce di olio essenziale di timo e disperderlo nell’acqua della vasca poco prima di immergersi. Rimanere per una ventina di minuti a temperatura costante (dai 37° in su, secondo il gradimento personale), non usare saponi, asciugarsi e coricarsi per beneficiare degli effetti al 100%. Per coloro che non hanno la vasca, la doccia con qualche goccia sul guanto da bagno con poco burro di karité o olio di cocco per veicolare meglio l’olio essenziale, sempre senza usare saponi o detergenti vari.

Anche gli esercizi fisici riattivano la ghiandola timo. Al mattino la posizione del cobra, o altre posizioni che aprano il diaframma, aumentando e dilatando la parte alta dello sterno aiutano la ghiandola a riattivarsi. La posizione yoga del cobra si esegue distesi supini, appoggiando i palmi delle mani ai lati delle spalle, contraendo i glutei, sollevare la sola parte alta del corpo sulle braccia cercando di mantenere lo sguardo diritto in avanti. Procedere lentamente e ripetere poche volte, respirando.
Si può anche massaggiare un punto riflesso del timo, che si trova sotto il piede, al centro della parte morbida, in direzione del 2 e 3 dito del piede, a circa un pollice dalla base delle dita.

Secondo gli antichi Saggi, quando siamo aperti alla vita ed desideriamo innalzare un canto di ringraziamento ed esternare il nostro amore, ciò avviene spontaneamente dal nostro altare interiore, da quel punto sopra il cuore dove alloggia il timo, che per alcuni è anche la casa del nostro Angelo Custode.

Giuliana Cossettini, PhD, Naturopata

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