Distinzione tra PREVENZIONE e DIAGNOSI PRECOCE
DOMANDA: che cosa intende la scienza per prevenzione?
Dr.ssa ILARIA FORTE: la prevenzione è la messa in atto di tutta una serie di “aggiustamenti” e nuove abitudini che modifichino in senso favorevole il “terreno” individuale.
Per terreno individuale si intende, semplificando, la predisposizione ad ammalare di alcune patologie piuttosto che di altre. Questo dipende sia da fattori genetici ereditati, sia dallo stile di vita, su cui si può intervenire come fattore epigenetico che alla lunga incide sull’espressione di alcuni geni, e quindi in definitiva, sul DNA.
Gli aggiustamenti più importanti a cui si fa riferimento, sono quelli che lavorano sulla composizione della flora batterica intestinale, sull’acidità dei tessuti (il cosiddetto pH) e sull’attività del Sistema Nervoso Autonomo (Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico).
Per quanto riguarda l’ambiente intestinale (dove abita il 70% del nostro Sistema Immunitario) è risaputo che questo sistema comunica immediatamente con molteplici tessuti, organi e ghiandole ad es.: pelle, occhio, mammella, tiroide, articolazioni, apparato genito-urinario, cervello. Per cui è anti-scientifico impostare una terapia – soprattutto a lungo termine – senza tener conto delle ricadute sull’ambiente intestinale, altrimenti alla fine della cura ci si ritroverebbe con un terreno già fortemente predisposto a sviluppare altre gravi problematiche, che colpiranno l’organo più debole o più reattivo in quell’individuo.
Molto funzionale è ricorrere ad una metafora agricola per spiegare il concetto di terreno. In natura un terreno ben lavorato, arato, concimato con tecniche naturali, produce una varietà di erbe, alberi, fiori, verdure, frutti, cereali di buona qualità, con delle caratteristiche organolettiche ottimali (sapore, profumo, morbidezza, ecc.). Quando invece la terra viene sottoposta a troppi trattamenti chimici, si impoverisce delle sostanze nutritive e per ottenere una produzione quantitativa (sicuramente poco qualitativa) è necessario sostenere la crescita con altri trattamenti chimici (vedi fitofarmaci e fertilizzanti).
Nell’uomo, alla stessa stregua, un terreno acidificato da troppi farmaci non compensati da trattamenti naturali di supporto, non potrà che tendere a sviluppare altre patologie.
Altrettanto importante è il concetto di drenaggio: in agricoltura il terreno ha bisogno di essere lavorato per aumentare l’ossigenazione e la forza dell’humus, nutriente fondamentale delle nuove piante, per drenare l’eccesso di acqua che potrebbe far marcire il raccolto, ed eliminare le erbacce che potrebbero soffocare le coltivazioni.
Vale lo stesso per noi umani. Per drenaggio si intende un lavoro di pulizia della matrice extracellulare, ambiente in cui sono inserite tutte le cellule del nostro organismo. E’ lì che si accumulano le cosiddette tossine sia esogene (batteri, virus, tossine alimentari, inquinanti ambientali, cataboliti di farmaci) sia endogene (prodotti di scarto del normale metabolismo).
E’ quindi importante favorire l’eliminazione di questa “acqua sporca” perché altrimenti le scorie potrebbero danneggiare la membrana cellulare e penetrare all’interno della cellula, creando seri danni. Preparati fitoterapici e omotossicologici sono particolarmente indicati per questa funzione di pulizia, che dovrebbe accompagnare ogni terapia chimica.
Anche la respirazione è uno dei disintossicanti fondamentali di ogni corpo umano: le tecniche di respirazione consapevole aiutano la circolazione generale e linfatica (e quindi l’eliminazione di scorie), e soprattutto incidono sulla gestione dello stress, perché inducono un cambiamento dell’attività del sistema nervoso autonomo. Tale branca del sistema nervoso è la prima ad essere squilibrata da problematiche emotive/psicologiche (ansia, depressione, attacchi di panico, etc.)
Domanda: quindi che cosa si intende per diagnosi precoce?
DR. ILARIA FORTE: si intende il riconoscimento di una lesione già presente nel corpo ai primissimi stadi della sua possibile evoluzione, con grandi benefici per la prognosi. Facciamo un esempio: se nella mia famiglia ci sono molte donne che si sono ammalate di cancro alla mammella, la mammografia eseguita regolarmente mi permetterà di rilevare ai primissimi stadi una lesione a cui sono geneticamente predisposta, ma non necessariamente destinata.
Tra l’altro è importante accompagnare ogni pratica radiografica da una terapia chelante o di drenaggio, perché anche le radiazioni, per quanto utili nella diagnosi precoce di malattia soprattutto se ripetute spesso nel tempo, rappresentano un’aggressione significativa per la salute della cellula.
La vera prevenzione, però è cambiare quelle caratteristiche e abitudini tipiche delle donne della mia famiglia, che sono sfociate nel tempo in una specifica malattia. Quindi, semplificando, se mi alimento meglio, se respiro meglio, se faccio una passeggiata di mezz’ora ogni giorno, se gestisco meglio il mio stress, incido in maniera significativa sull’ambiente intestinale (che informa il sistema immunitario) e l’insieme di questi fattori cosiddetti epigenetici, influenzerà positivamente in mio DNA.
Da un punto di vista energetico, la mammella è attraversata dal meridiano dello Stomaco e della Milza, circuito TERRA, e sono questi i circuiti che tendono ad indebolirsi e che vanno quindi fortificati per una prevenzione reale.
Lo stesso dicasi per qualsiasi altra malattia, sia nel maschio sia nella femmina. La prevenzione vera si fa proprio occupandosi di sè, volendosi più bene, dedicarsi del tempo, non cadere negli automatismi, diventare sè stessi… e se me ne occupo, non mi preoccupo!