Nel film Forrest Gump ricorre questa frase.
Non ci si sofferma mai abbastanza sul significato delle parole, se ne usano tante, e spesso non proprio in modo corretto, soprattutto quando cadiamo negli automatismi del cervello emozionale.
La presenza a sè stessi è una manifestazione del buon metabolismo a livello della corteccia prefrontale, cioè della parte più speciale ed unica dell’Essere Umano, sia dell’ossigeno sia dei nutrienti necessari a questa sezione così energivora del nostro corpo, che ci permette di avere un pensiero chiaro e le parole giuste per interagire con il mondo.
Pensare che pesa pochissimo, ma consuma ben il 20% dell’energia che le forniamo con l’introduzione di acqua e nutrienti.
Naturalmente, se non siamo abbastanza corretti nella nutrizione e altrettanto attenti all’idratazione, questa parte del cervello si spegne, per consumare meno, tanto possiamo sopravvivere anche se diventiamo più stupidi!
Realmente! I nostri sistemi sensoriali si abbassano al livello del cervello limbico (chiamato anche emozionale), e quindi rientriamo nelle abitudini naturali dell’animale cioè: lotta o fuggi o fai finta di essere morto (fight/flight/freeze).
Tutti possiamo cadere in questa trappola, anche diverse volte al giorno, ma è necessario esserne consapevoli e ricorrere ai ripari prima che lo stato diventi perenne.
Nel nostro centro abbiamo acquisito modalità non invasive sia per riconoscere da quale punto di partenza ci troviamo, sia per incrementare con facili esercizi e l’adeguata alimentazione per ciascun individuo, in qualche manciata di settimane, un modo più felice e sano di condurre la propria esistenza.
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a cura di Giuliana Cossettini, PhD., Ricercatrice