QUANDO I FIORI NON ESISTEVANO
Quando il continente era ancora Pangea, il continente unico, circondato da un oceano unico, detto Panthalassa e non c’erano i fiori, alcuni dinosauri si stavano evolvendo in uccelli, il clima era caldo umido e la giungla copriva gran parte delle terre, non c’erano calotte gelate ai poli, le temperature erano superiori a quelle attuali, in sostanza tropicali, e le condizioni erano tali per cui sono nate le conifere (abeti, larici, pini, sequoie, cipressi).
Le prime Ginko si sono formate circa 200 milioni di anni fa, nel Giurassico, nell’era Mesozoica, ben prima della comparsa dei mammiferi e dell’uomo, alle latitudini centro-settentrionali, anche molto elevate. Vivevano in un ambiente di alghe, muschi e felci. E ancora vivono in simbiosi con un’alga verde presente nelle foglie. Si tratta di un vero e proprio fossile vivente, unico rappresentante delle Prespermatrofite, e unico esempio di pianta a ovulo (cioè gli esemplari femminili producono delle strutture a forma di albicocca, che non sono frutti, ma ovuli ricoperti da un involucro carnoso, che una volta caduti a terra verranno impollinati dagli esemplari maschio grazie al vento – impollinazione anemofila – e la fecondazione avverrà in un tempo lungo diversi mesi, con una germinazione del seme fuori terra).
Il Ginko deve la sua resilienza all’elevata resistenza alla siccità, al freddo, e anche all’inquinamento atmosferico.
Per coloro che non conoscono questo magnifico albero, che è alto 30-40 metri, con una chioma larga fino a 9 metri, ha il tronco color argento che man mano che invecchia imbrunisce, dobbiamo decantare una serie infinita di pregi a livello terapeutico.
Il suo estratto, nei dovuti dosaggi, viene utilizzato per alleggerire il sangue, soprattutto nella parte alta del corpo. Si usa per i disturbi cognitivi dell’anziano, ma anche nelle asme dei bambini, nella sindrome di Reynaud, nell’acrocianosi, nelle arteropatie periferiche, nella claudicatio intermittens, nell’insufficienza venosa cronica, nelle malattie degenerative del cervello in fase iniziale e media, nei deficit di memoria e concentrazione, e negli acufeni.
In presenza di assunzione di farmaci, soprattutto anticoagulanti, non può essere assunto se non sotto consiglio e prescrizione medica.
Il nostro logo è formato da 4 foglie di ginko biloba, simbolo dei samurai, emblema della lealtà e dell’immortalità, albero della longevità.
Giuliana Cossettini, PhD., Ricercatrice
Foto di Emily Liang su Unsplash