Lo stato del nostro intestino mette lo zampino in tante patologie: una buona funzionalità intestinale mantiene in un buono stato di benessere e salute anche della pelle!
Esiste dunque una correlazione bidirezionale tra l’intestino e la pelle: essi si scambiano continuamente informazioni e s’influenzano a vicenda. Entrambi rappresentano il collegamento che il nostro corpo ha con l’esterno: l’intestino è una barriera per quanto riguarda ciò che introduciamo col cibo, la pelle per quanto riguarda ciò che entra in contatto dall’ambiente esterno (gli agenti atmosferici, le tossine).
La pelle conta a malapena due metri quadrati, eppure rappresenta un enorme ecosistema per i microrganismi.
Come l’intestino, anche la nostra pelle è popolata da batteri, virus e funghi. È interessante notare il fatto che vi sono più microrganismi sulla pelle che sulla terra. La maggior parte di essi vive negli strati superiori dell’epidermide e nei follicoli piliferi.
Spesso basta solo guardarsi allo specchio per capire se nell’ultimo periodo ci si è presi cura di sé stessi.
Sia che si tratti di alimentazione, carenza di sonno o troppe sigarette, la pelle è la prima a risentirne: assume un aspetto stanco, si secca, oppure spunta qualche foruncolo. Non è quindi solo lo stile di vita ad influire sulla salute dell’epidermide, ma è coinvolta anche la salute intestinale. Nei soggetti con problemi della pelle è stato riscontrato un cambiamento radicale della flora batterica e della barriera dell’intestino.
Se quest’ultimo non è in equilibrio, non riesce a fornirci le vitamine, i sali minerali e importanti oligoelementi come lo zinco e il selenio, e nel momento in cui le sostanze nocive entrano nell’organismo, possono manifestarsi reazioni allergiche e formarsi foruncoli, acne ed eczemi. Hanno campo libero anche batteri “cattivi”, funghi e tossine, che alterano non soltanto il processo digestivo, ma colpiscono anche l’epidermide.
Infatti le malattie della pelle sono strettamente collegate a un’alterazione della flora intestinale. Studi scientifici hanno riscontrato nei pazienti affetti da malattie della pelle croniche come la rosacea, la neurodermite e la psoriasi uno squilibrio intestinale detto “disbiosi”, termine con il quale si indica un’alterazione microbica. Se poi nell’intestino prevalgono germi patogeni, allora si parla di squilibrio intestinale, a causa del quale subentrano spesso malattie e infiammazioni anche importanti.
Come l’intestino, anche la pelle ha il proprio microbioma e, se la sua colonizzazione non avviene nel modo corretto, essa risulterà maggiormente esposta all’attacco di microrganismi patogeni. Mentre non è ancora chiaro se i batteri siano in grado di contrastare la comparsa dell’acne, gli scienziati sono d’accordo sul fatto che i probiotici hanno effetti benefici sulla pelle. Alcuni studi hanno dimostrato che l’introduzione di appositi ceppi batterici nell’organismo hanno effetti benefici sulla composizione della flora cutanea.
I batteri “buoni” infatti formano una barriera protettiva tra la superficie cutanea e i microbi provenienti dall’esterno.
Inoltre i ceppi batterici probiotici sono antimicrobici, in quanto supportano i batteri “buoni” già presenti e contrastano la comparsa di irritazioni cutanee. In assenza di una buona composizione della flora batterica cutanea o intestinale, non appena i germi patogeni entrano nel corpo, il sistema immunitario scatena una serie di infiammazioni, come reazione all’attacco ricevuto. I ceppi batterici contenuti all’interno dei cosiddetti probiotici multi-specie prevengono questa situazione e contrastano la comparsa dell’acne.
Con il test kinesiologico è possibile monitorare sia lo stato di eubiosi intestinale, sia l’eventuale integrazione di pecisi ceppi probiotici, atti a migliorare il benessere generale dell’apparato digerente e di quello epidermico.
Elisa Zaccaron Naturopata, Heilpraktiker, Estetista
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