Siamo messi a dura prova dalla situazione globale correlata al nuovo virus SARS-Cov2 e il fatto di dover rimanere più a lungo in casa, anziché uscire per recarci al lavoro o a scuola, ci rende nervosi, depressi, spesso insonni.
Cosa possiamo fare?
E’ dimostrato che l’ambiente domestico è uno dei più inquinati nei quali possiamo vivere. Spesso non ce ne rendiamo conto, tuttavia ecco alcune indicazioni di cui fare tesoro per respirare meglio in casa propria. Le principali fonti di inquinamento domestiche sono:
Profumazioni per la casa e gli armadi
Detersivi per i pavimenti, per i vetri, per la polvere
Detersivi per gli indumenti
Cottura dei cibi sui fornelli
Fumo di sigaretta
Internet wi-fi
Inquinamento luminoso
I profumi per la casa e per gli armadi sono sempre sintetici, altrimenti costerebbero un occhio della testa. Questi sono fonte di metalli pesanti che vengono respirati continuamente e possono provocare diversi disturbi ad ogni livello (dal mal di testa ai problemi di digestione, a problemi di pelle).
Tutti i detersivi per il bucato contengono una serie di veleni (leggete le etichette per rendervene conto), che sono fortemente tossici. I peggiori sono quelli con gli sbiancanti ottici, o per il bucato scuro. Cercate qualche detersivo meno odoroso e con ingredienti più vicini al sapone per evitare di mettere a contatto con la pelle i capi di intimo che contengono particelle velenose.
Altrettanto dicasi dei detersivi per i pavimenti e per il calcare, gli spray per la polvere o per i vetri. Il miglior modo per pulire tutte le superfici è utilizzare acqua e pochissima candeggina o ammoniaca per eliminare i batteri facendo attenzione a non inalarle (e qui guanti e mascherina sono molto utili), o meglio ancora i microrganismi effettivi.
Altro buon metodo è il vapore usato per lavare i pavimenti, rigenerare i tessuti dei divani, dei tappeti, delle tende, pulire i mobili e le piante, e per disinfettare l’aria in ogni stanza. Ci sono in commercio dei piccoli elettrodomestici molto utili a questo scopo che si ripagano in pochi mesi eliminando i detersivi.
La cottura dei cibi sui fornelli, che parrebbe una cosa scontata e di nessun impatto ambientale, invece riveste una parte preponderante dell’inquinamento, soprattutto quando rosoliamo le carni, o le cuociamo ai ferri o alla griglia, quando friggiamo qualche alimento. Le particelle pm 2,5 e pm10 aumentano in modo esponenziale, e se non vengono aperte per bene le finestre per minimo 15 minuti, queste ristagnano nell’aria per molti giorni e le respiriamo continuamente.
Non parliamo del fumo di sigaretta. Una sola sigaretta fumata in casa rilascia le sue particelle nell’aria per 21 giorni. Questo significa che si deposita piano piano sui vetri, sugli arredi, sulle pareti, sul soffitto, sulle porte, sul pavimento, negli anfratti di ogni piccolo angolo della casa. Perciò vi conviene fumare all’aperto.
Dolenti note… l’impianto internet wi-fi.
Tutti in DAD e SMARTWORKING non ne possiamo certamente fare a meno, tuttavia è assolutamente necessario spegnerlo prima di coricarsi perché ha un impatto molto forte su tutti, ma principalmente sui feti, sui bambini e sugli anziani. Infatti le onde non hanno un grosso impatto sulle cellule del nostro corpo, che possiedono una membrana cellulare, ma su tutte quelle del nostro intestino le cui flore batteriche invece non ce l’hanno, e le categorie più fortemente a rischio sono proprio quelle summenzionate. Sappiamo che nell’intestino risiede il 90% del nostro sistema immunitario innato ed acquisito, e se nella vita prenatale e nella prima infanzia dobbiamo ancora costruirlo, nell’anziano la perdita delle flore è progressiva ed inesorabile.
Va da sé che in camera non bisogna avere apparecchi (tv, impianti stereo, radiosveglie, cellulari) esattamente per gli stessi motivi. Gli stessi dispositivi per guardare la tv da internet rimangono attivi se inseriti nella presa di corrente, anche ad impianti spenti. Provate a rilevare i dispositivi bluetooth con il vostro cellulare e ve ne accorgete.
Inoltre non avere lucette accese in camera durante la notte serve anche a contrastare l’inquinamento luminoso, che sappiamo essere il responsabile dell’insonnia a causa della mancata produzione di melatonina notturna, che il corpo produce solo quando percepisce il buio totale. Anche le serrande vanno chiuse fino in fondo per non farsi invadere dalle luci della strada.
Queste continue fonti di disturbo sono all’origine del nervosismo, della stanchezza e dell’insonnia.
Tentar non nuoce: seguite queste indicazioni per un paio di settimane consecutive per vedere se e cosa cambia. Se avete vicini di casa o condomini amici, provate a chiedere anche a loro di spegnere il proprio impianto internet prima di coricarsi e starete tutti meglio.
Provare per credere,
Buona vita!
Giuliana Cossettini – naturopata, PhD.
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