La scoliosi è una problematica molto frequente e può essere di diversa gravità.
Nel 75% dei casi è idiopatica, cioè senza cause specifiche o particolari patologie associate, nel 15% circa è un problema congenito ed il restante 10% ha come causa delle patologie neuro-muscolari.
La scoliosi è caratterizzata da una deviazione in senso laterale e rotatorio opposto della colonna vertebrale, che può essere più o meno importante.
Si evidenzia con un’asimmetria delle spalle e deformazione delle gabbia toracica. Il maggior sviluppo di solito si ha in fase di crescita puberale.
Possiamo avere scoliosi di origine vertebrale, che sono più un atteggiamento scoliotico e comportano solo deformazioni localizzate, soprattutto di origine muscolo-scheletrica e se si inizia presto il trattamento la soluzione è rapida. In seguito bisogna lavorare con la ginnastica correttiva e cercare di mantenere una postura il più possibile corretta.
Scoliosi di origine cranica si presentano quando al momento del parto la testa del neonato subisce delle tensioni o compressioni che possono indurre delle deformazioni della base del cranio. Dalla base partono tutte le catene fasciali muscolari del corpo e quindi l’asimmetria della base del cranio si ripercuoterà sulla statica, con una scoliosi a grandi curve alternate ed equilibrate.
Va da sé che se il cranio viene trattato alla nascita o nei primi mesi di vita, si può evitare o ridurre al minimo la comparsa di questo compenso sulla colonna.
Scoliosi di origine viscerale danno una curvatura primaria maggiore e curvature sovra e sottostanti meno notevoli.
Quest’ultima è una risposta geometrica della colonna alla ricerca di comfort tra contenente e contenuto.
Se il problema viscerale è di pienezza, la curvatura primaria è la lordosi, e la concavità delle costole è opposta al viscere.
Se il problema invece è più di spasmo del viscere, la concavità è dallo stesso lato del viscere.
Un esempio di scoliosi viscerale è la scoliosi di origine epatica, che determina il sollevamento dell’emicupola diaframmatica destra. Di conseguenza il sollevamento dell’emitorace di destra ed il rilasciamento dei muscoli dell’addome destro.
Il sollevamento dell’emicupola destra compromette più o meno la funzione respiratoria.
La rotazione destra determina l’allontanamento delle costole inferiori e si forma così la gibbosità destra.
Questo a sua volta determina un punto di fissità a livello dell’occipite di destra con contrattura dei muscoli suboccipitali e la possibilità di emicranie e nevralgie.
L’importante tensione del trapezio determina una fissità della scapola, più precisamente dell’apofisi coracoide e quindi del piccolo pettorale che contribuisce al sollevamento dell’emitorace e causa dolori alla spalla destra.
Il rilasciamento della parte destra dell’addome si spiega con la costante ricerca della decompressione epatica.
E’ quindi fondamentale in osteopatia tenere conto di tutte queste componenti che vanno trattate cercando di ridare mobilità, ridurre le tensioni interne e restituire così benessere all’organismo.
Foto di Ryan Hoyme da Pixabay
Dr. Annamaria Daverda – Fisioterapista ed Osteopata