LOGOPEDIA: intervista alla Dr. Alessia Degano

DOMANDA: Buon giorno Alessia, mi puoi dire per quale motivo una persona dovrebbe richiedere l’intervento di una logopedista?

ALESSIA DEGANO: Ci sono svariati motivi per cui una persona potrebbe avere bisogno di un intervento logopedico. Se parliamo di bambini o di adulti le cose cambiano, naturalmente.

Un bambino potrebbe avere bisogno di un trattamento logopedico nel caso presenti dei ritardi o dei disordini del linguaggio, con cui si intende difficoltà di natura articolatoria o che riguardano la capacità di comunicare, di comprendere e/o di produrre il linguaggio in alcune o in tutte le sue componenti. La natura di questi trattamenti cambia notevolmente in base all’origine del disturbo del linguaggio stesso, vale a dire se si tratta di un disturbo primario (ovvero in assenza di altre patologie) o secondario (vale a dire conseguente ad una patologia primaria, come avviene nel caso delle sindromi genetiche o dell’ipoacusia).

Ci sono altri bambini che necessitano di trattamenti che riguardano la deglutizione, intesa sia come vera e propria possibilità di assumere liquidi e solidi in sicurezza, sia come acquisizione del passaggio da una deglutizione infantile (o atipica) a quella adulta (o funzionale).

Il logopedista che si rivolge all’età pediatrica si occupa anche di sostegno e trattamento dei disordini dell’apprendimento, ovvero di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia.

Un adulto invece potrebbe avere bisogno della o del logopedista perché, generalmente in seguito a traumi d’origine neurologica oppure a patologie neurodegenerative, manifesta un disturbo del linguaggio che anche in questo caso può riguardare la sfera della comprensione, quella della produzione o entrambe. A questo disturbo del linguaggio spesso si accompagna anche un disturbo relativo alla deglutizione, che in questi casi rappresenta un fattore clinico particolarmente delicato di cui un logopedista si fa carico all’interno di un team multiprofessionale.

Una persona adulta potrebbe inoltre avere bisogno di un intervento logopedico nel caso in cui sia soggetta a disordini della voce, con cui si intende la tendenza a perderla ciclicamente, oppure a tentare di gestirne le modificazioni (rispetto alla tonalità, all’intensità), o ancora a percepire la fonazione come un atto molto faticoso. Le modificazioni della voce riguardano più spesso gli adulti, ma va notato che anche adolescenti e bambini possono manifestare problemi di questa natura.

DOMANDA: E per chi russa tutta la notte?

ALESSIA DEGANO: Studi recenti hanno dimostrato che la terapia miofunzionale orofacciale, una branca della Logopedia che si occupa dell’equilibrio muscolare e funzionale delle strutture orali e facciali, può essere utile per le persone (sia adulti che bambini) che soffrono di apnee del sonno, di sindrome ostruttiva delle apnee del sonno e di russamento. Attraverso esercizi di tonificazione di specifici muscoli orali e faringei, si ottiene una maggiore resistenza al collasso di queste strutture durante il sonno, limitando quindi il rischio di ostruzione delle vie aeree che è sostenuto dalla fisiologica detensione muscolare alla quale siamo soggetti una volta che ci addormentiamo. È sottointeso che, prima di ricorrere alla Logopedia, chi soffre di questi disturbi debba effettuare prima di tutto una valutazione clinica presso un Centro di Medicina del Sonno (come quello della Clinica Neurologica dell’Università di Udine presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia).

DOMANDA: Quindi non è vero che una persona russa perché è grassa?

ALESSIA DEGANO: Non è vero che si russa perché si è grassi, perché ci sono anche persone magre che russano e possono avere apnee del sonno, ma è altrettanto vero che l’incidenza dell’obesità sulle problematiche del russamento e delle apnee del sonno è particolarmente evidente nella letteratura scientifica. Infatti, la valutazione che si esegue per quantificare l’esposizione al rischio di apnee del sonno prende in considerazione il peso corporeo e l’indice di massa corporea (o BMI). Sappiamo peraltro che depositi di grasso perifaringei e intralinguali, che si riscontrano più frequentemente nelle persone obese rispetto a quelle normopeso, possono favorire l’insorgenza di queste problematiche.

DOMANDA: c’è una macchina che si chiama CPAP

ALESSIA DEGANO: Sì, è un presidio medico che viene prescritto nei casi più complessi di sindrome delle apnee ostruttive del sonno, e serve a mantenere la pervietà delle vie aeree durante la notte, scongiurando quindi gli episodi di ostruzione respiratoria che rappresentano un serio rischio per la vita dei pazienti che ne fanno uso. Un altro presidio che ha uno scopo analogo, prescritto sempre a discrezione del medico specialista sulla base dello specifico caso clinico, è un dispositivo di avanzamento mandibolare. Si è visto che associare un percorso di terapia logopedica all’utilizzo di questi presidi, aiuta i pazienti a tollerare eventuali difficoltà legate al loro utilizzo e ne favorisce l’efficacia.

DOMANDA: Il digrignamento notturno dei denti ha pertinenza con la logopedia?

ALESSIA DEGANO: Il digrignamento o bruxismo viene considerata una parafunzione passibile di alterare gli equilibri delle strutture e delle funzioni orali. Individuare la presenza di questa abitudine nel corso di una valutazione logopedica, sia nel bambino che nell’adulto, orienta significativamente il percorso terapeutico, che in questi casi viene sempre condiviso con l’ortodontista o lo gnatologo di riferimento.

DOMANDA: Ti pongo un’ultima domanda sui bambini e l’uso del ciuccio, del biberon e la suzione del pollice…

ALESSIA DEGANO: Studi recenti e linee guida consigliano l’abbandono definitivo del biberon entro i 12 mesi, del ciuccio entro i 24, in quanto fattori di rischio per l’occorrenza di malocclusioni dentali. Protrarre l’utilizzo di tali strumenti, così come di bicchieri o bottigliette con beccuccio antigoccia, sembra favorire il mantenimento di abitudini viziate (come il succhiamento del pollice, l’onicofagia, la lapisfagia, ecc.), ma soprattutto sembra inibire la naturale evoluzione dello schema deglutitorio infantile verso quello adulto (dando origine a quella che si definisce “deglutizione atipica”).

DOMANDA: LiberiAMO la VOCE: cosa si farà in questo corso?

ALESSIA DEGANO: LiberiAMO la VOCE è un percorso di esplorazione e di autoconoscenza, che ho pensato di proporre perché credo molto nella prevenzione. I disturbi della voce sono disturbi complessi, perché la voce è un evento complesso, tanto quanto noi siamo complessi. Credo che nel momento in cui abbiamo modo di acquisire consapevolezza delle nostre strutture, del nostro suono, di questa misteriosa vibrazione che siamo noi – perché la voce siamo noi – allora abbiamo la possibilità di abbandonare schemi fonatori disfunzionali che ci affaticano e che limitano la nostra espressività. Anche accettando finalmente che la voce, come molti altri eventi che ci riguardano, si conforma a regole controintuitive che smentiscono sistematicamente le nostre velleità di controllo.

Alcuni di noi sono più predisposti ad incorrere in un disordine vocale, non solo per questioni di natura fisiologica, ma anche perché maggiormente esposti a fattori di rischio ambientale e professionale di cui mediamente non teniamo conto, o semplicemente perché ignoriamo alcune buone abitudini che ci aiutano a preservare la nostra voce in tutta la sua ricchezza.

DOMANDA: Interessante! La voce può cambiare anche per una situazione emozionale? Ci possono essere delle problematiche reali riscontrate a livello clinico sulla voce, ma derivanti da problemi emozionali? Da un vissuto non comunicato?

ALESSIA DEGANO: La voce cambia anche in regione di fattori emotivi… credo sia capitato a tutti di sentire la propria voce “incrinarsi” in un momento di forte commozione ad esempio. Questo è uno dei pregi della voce: dice tutto di noi.

Al di là di questi episodi temporanei esistono tuttavia vere e proprie disfonie psicogene, ovvero situazioni cliniche in cui si assiste a una modificazione effettiva dei parametri acustici della voce, giustificata però da una conversione – per lo più ignota allo stesso paziente che ne soffre – di vissuti emozionali. In questi casi lo specialista di riferimento non è più il Logopedista, ma lo Psicologo-Psicoterapeuta.

 

 

La Dr.ssa ALESSIA DEGANO riceve il mercoledì presso lo studio IGEA in via Monte grappa 82 a Udine.

Il corso LiberiAMO la VOCE prevede 10 incontri ogni martedì dalle 19 alle 20 da ottobre a dicembre 2019

Info e appuntamenti: 347-3117283

 

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