Leggere, scrivere e salvare la vista e il cervello

Un tempo non saper leggere e scrivere era un gravissimo handicap e per fortuna molti sforzi sono stati fatti per recuperare queste attività, che inoltre agiscono sullo sviluppo della corteccia prefrontale, unica cosa che ci differenzia dagli animali.

Ma ormai la lettura di un buon libro è stata sostituita dai video, dai reel, dalle storie, da cartoni, e altro che si può vedere sul cellulare dove ciascuno di noi piega la sua testa e anche la sua schiena per diverse ore al giorno.

Certamente ci sono delle cose molto interessanti e vale la pena rivolgersi a questi strumenti che hanno veramente aumentato la capacità di apprendimento e di informazione a livello mondiale, ma non dobbiamo dimenticare che è necessario alla sera abbandonare i dispositivi retroilluminati per mantenere un buon equilibrio ormonale, soprattutto per la secrezione di melatonina endogena durante le fasi del sonno, garantendo l’eliminazione dei corpi estranei dal cervello, che durante il giorno si è riempito di tossine per portare a termine i suoi compiti quotidiani.

L’atto della scrittura a mano, inoltre, oramai sostituita dalla tastiera, è un’attività che alza il quoziente intellettivo. Studi dimostrano come i bambini ai quali non viene più fornita carta e penna siano molto più instabili dal punto di vista intellettivo rispetto a quelli che usano i quaderni e le penne.

In alcuni stati per esempio si stanno formulando delle leggi per impedire ai bambini ed agli adolescenti l’utilizzo dello smartphone fino all’età di 14 o 16 anni, e del tablet a scuola.

Sappiamo quanto la retina dell’occhio sia sensibile alla luce blu che scaturisce dal cellulare, dal computer, dalle luci a led delle strade e delle lampadine di casa. La retina è un organo che presiede, attraverso una complicata e meravigliosa serie di meccanismi, alla visione dell’occhio e alla secrezione di melatonina in fase di assenza di luci (buio completo).

La retina continuamente bombardata da luce blu o viola (luce visibile ad alta energia HEV) viene danneggiata tramite meccanismi fototossici. Secondo solide ricerche scientifiche, un’esposizione serale delle cellule gangliari alla luce blu può aggravare alcune patologie legate all’età, come la degenerazione maculare, ma anche innescare problemi di sonno, depressione e compromissione della funzione cognitiva.

La luce artificiale serale e notturna interferisce coi cicli naturali di veglia e sonno, in particolare negli adolescenti, è riscontrato che anche solo l’illuminazione errata possa causare obesità. Inoltre si è visto come le luci stradali accese tutta la notte siano di oscuramento dei cieli notturni e impossibilità di visione del cielo stellato.

Esiste una legge regionale in Friuli VG (articolo 2 della L.R.15/2007 inquinamento ottico o luce intrusiva che stabilisce di intervenire su “ogni forma di irradiazione artificiale diretta su superfici o cose cui non è funzionalmente dedicata o per le quali non è richiesta alcuna illuminazione”. Poiché l’inquinamento luminoso è presenza di luce artificiale indesiderata, impropria o eccessiva con effetti negativi sull’uomo e sulla vita animale e vegetale, figuriamoci sui bambini piccoli.

Studi in corso sull’utilizzo di lenti arancioni o rosse da inforcare alla sera, dopo il tramonto, risultano molto interessanti e si trovano occhiali per bambini piccoli, adolescenti e per adulti a prezzi risibili, che anticipano la secrezione di melatonina di un paio di ore.

Leggere sulla carta fa bene al cervello, scrivere a mano fa bene al cervello, le lenti arancione o rosse dopo il tramonto fanno bene al cervello. Non dimentichiamo che ogni piccolo gesto che facciamo per il nostro bene ci porta a vivere una vita migliore e lunga, senza malattie.

Giuliana Cossettini, PhD., ricercatrice

Foto di Jess Bailey su Unsplash

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