L’evidenza, guardandosi in giro, è che ai bambini, per farli stare buoni, viene consegnato il cellulare dal genitore che spesso non ha alcuna informazione circa i danni che il suo comportamento arreca al proprio figlio.
Semplicemente googlizzando “luce blu” si trovano diverse informazioni, che trascrivo tal quali:
- La luce blu è emanata principalmente da fonti artificiali come telefoni cellulari, tablet e computer, televisori LED a schermo piatto e lampadine a LED e allo xeno, dalle lampadine a basso consumo, oltre ad essere presente nella luce solare (nelle ore diurne, mentre alla sera è significativamente ridotta).
- La componente blu della luce tra 380 e 500 nm è nota come luce visibile ad alta energia (HEV). In particolare le lunghezze d’onda blu comprese tra 380 e 440 nm sono accusate d’essere causa della fotoretinite, cioè del danneggiamento permanente della retina.
- Inoltre la luce blu potrebbe essere abbastanza forte da penetrare nella pelle e generare radicali liberi abbattendo il livello di collagene.
Tablet, smartphone e altri dispositivi digitali dotati di display non hanno modificato soltanto lo spettro luminoso al quale siamo esposti, ma anche le nostre abitudini visive. Infatti trascorriamo molto più tempo guardando da “molto vicino” rispetto al passato, tant’è che è stato coniato il termine “miopia scolastica” per i bambini che in prima elementare hanno difficoltà a leggere sulla lavagna: se non dedichiamo del tempo sufficiente alla visione da lontano, il cervello disimpara la capacità di accomodare velocemente le varie distanze.
La luce è un importante mezzo per regolare i nostri bioritmi e influisce sulla nostra salute generale. La luce blu che raggiunge la retina in quantità eccessiva o in orari non circadiani può danneggiare l’occhio umano. Oltre a provocare un’infiammazione dolorosa della congiuntiva e della cornea, può anche causare danni al cristallino (es. cataratta) e, in particolare alla retina (degenerazione maculare).
Tenere acceso il cellulare continuamente, o usarlo nelle ore serali, quando il cervello dovrebbe ricevere una stimolazione da luce calda (rosa, arancione, rossa) e coricarsi più tardi delle 22-22,30 (i bambini dovrebbero andare a letto intorno alle 20,00-20,30), non fa altro che depauperare la salute e inficiare la longevità. La stimolazione cognitiva ed emotiva data dallo smartphone rappresenta un interruttore che spegne e riaccende il cervello in modo più rapido del previsto, aumentando la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress.
Secondo uno studio, la presenza delle onde elettromagnetiche prodotte dal cellulare durante la notte comporta uno squilibrio del metabolismo che a lungo termine potrebbe causare patologie come obesità e diabete. Durante la notte il cellulare deve essere spento, e collocato ad una distanza di almeno un metro per non essere comunque irradiati dalle onde elettromagnetiche. Se deve necessariamente rimanere acceso è consigliabile tenerlo in un’altra stanza, dove può essere facilmente sentito in caso di chiamate.
E allora, soluzioni:
- sui cellulari c’è nelle impostazioni dello schermo la possibilità di mettere il filtro luce blu e decidere anche gli orari
- per gli android c’è anche un’applicazione che si chiama Twilight e che immette colori più rossicci man mano che cala la luminosità diurna
- i bambini e gli adolescenti fino ai 12 anni non dovrebbero avere i cellulari a disposizione MAI, o al limite per pochi minuti in un giorno
- i genitori saranno costretti a studiare più a fondo le tematiche relative agli schermi e all’utilizzo di internet da parte dei bambini, che hanno già più conoscenza ed esperienza di loro, aldilà dei blocchi parentali che si possono già impostare sui vari dispositivi.
Coraggio, non si finisce mai di imparare!
A cura di Giuliana Cossettini, PhD., Ricercatrice
Foto di Patricia Prudente su Unsplash