riportiamo un vecchio articolo apparso sulla rivista on line di NATURMEDICA al quale vi rimandiamo per la lettura integrale
Un efficace rimedio della nonna dimenticato: l’olio di ricino…(una protezione naturale da micidiali virus, e non solo!).
E’ una sostanza davvero unica. Mentre molti conoscono il suo uso per la costipazione, i guaritori popolari di tutto il mondo lo hanno usato per trattare una grande varietà di malattie. La sua efficacia probabilmente è dovuta alla sua particolare composizione chimica.
L’olio di ricino è un trigliceride dell’acido ricinoleico. Sembra che questo acido non si trovi in altre sostanze eccetto questa. Una così alta concentrazione di questo acido grasso è ritenuta responsabile delle sue notevoli proprietà curative.
L’acido ricinoleico si è dimostrato essere efficace nel prevenire la crescita di numerose specie di virus, batteri, lieviti e muffe. Notevoli risultati dall’applicazione di impacchi all’olio di ricino per aumentare il numero di linfociti-T. Quando usati in maniera appropriata, gli impacchi con l’olio di ricino migliorano le funzioni della ghiandola timo e altre aree del sistema immunitario.
I linfociti sono cellule del sistema immunitario che combattono le malattie. Sono prodotti e “alloggiati” principalmente nel tessuto linfatico. Questo comprende fra gli altri la ghiandola timo, la milza, i linfonodi e l’intestino tenue. Il sistema linfatico è una struttura straordinariamente complessa, lavora di pari passo con il sistema circolatorio e quello digestivo.
Quando il drenaggio della linfa diminuisce e i fluidi cominciano ad accumularsi attorno alle cellule possono capitare problemi molto seri. Proprio come ogni cellula, in aggiunta al nutrimento e all’ossigeno, la rimozione dei prodotti di scarto è essenziale per la salute dell’intero organismo.
Il timo è il componente chiave del sistema immunitario. E’ responsabile inizialmente dell’appropriato sviluppo del sistema linfatico ed è praticamente assente negli individui anziani. Le placche di Peyer, cominciano a divenire più piccole con l’età e sono spesso distrutte da alcune malattie. Si dovrebbero fare maggiori sforzi per migliorare le funzioni del sistema linfatico in ogni problema di salute. Questo si applica all’AIDS, così come alle malattie cardiache, emorroidi e qualunque altra malattia. Non esiste alcun medicinale che possa migliorare il flusso linfatico; comunque questo compito può essere facilmente svolto dall’applicazione esterna dell’olio di ricino.
Massaggiato semplicemente strofinato sulla pelle per:
– cheratosi cutanea
– tinea
– infezioni batteriche e da funghi
– ferite
– smagliature addominali (prevenzione)
– borsite
– cisti sebacee
– lentiggini senili (macchie “del fegato” o “dell’età”)
– strappi muscolari
– distorsione dei legamenti
– prurito
– Impacchi con olio di ricino. –
Uno dei più utili e meno usati metodi di usare quest’olio è di adoperare impacchi. Questi sono un modo economico ed efficace per assorbire direttamente nei tessuti dell’organismo l’acido ricinoleico e altri componenti salutari dell’olio di ricino.
Per preparare un impacco saranno necessari i seguenti articoli:
• olio di ricino pressato a freddo,
• un termoforo standard,
• un sacco di plastica (tipo quelli delle immondizie o della spesa),
• due o tre pezzi di flanella di cotone o di lana e
• un asciugamano grande.
1.- Iniziare mettendo il termoforo sopra una superficie liscia e impostarlo sulla posizione: alto.
2.- Sopra il termoforo mettere il sacco di plastica. Poi inzuppare i pezzi di flanella con l’olio di ricino (circa mezza tazza) e distenderli sopra il sacco e il termoforo.
3.- Ora l’intero impacco può essere messo sul corpo con la parte imbevuta direttamente sulla pelle. Per condizioni generali l’impacco dovrebbe essere posto sull’addome. Per problemi alla schiena, lo si può mettere dove c’è dolore. Per aiutare a mantenerlo sul posto e per evitare che l’olio fuoriesca e macchi lenzuola o altro, il corpo può essere avvolto in un asciugamano grande.
4. L’impacco dovrebbe essere mantenuto per almeno un’ora e la temperatura del termoforo dovrebbe essere la massima tollerabile dalla persona.
5.- Quando si toglie l’impacco, l’olio che rimane può essere frizionato sulla pelle oppure tolto utilizzando un po’ di acqua e bicarbonato di sodio (due cucchiai in poco meno di un litro d’acqua)
6.- La flanella può essere riutilizzata se conservata opportunamente. Metterla in una busta di plastica o in un contenitore e conservarla nel frigorifero. Prima di usarla la prossima volta, farla riscaldare e aggiungere sempre 1 o 2 cucchiai di olio di ricino fresco. Dopo un mese di utilizzo è consigliabile usare una flanella nuova.
– Indicazioni per gli impacchi con l’olio di ricino. –
– ritenzione di liquidi con gonfiore alle articolazioni e dolore
– artrite
– infezioni alle vie aeree superiori
– problemi al colon, tipo morbo di Crohn o colite
– malattie della cistifellea
– foruncoli
– cirrosi epatica, epatiti, congestioni
– congestioni relative a mestruazioni
– appendicite
– iperattività
– costipazione, occlusione intestinale o aderenze
– gonfiore ai linfonodi
– infezioni vaginali o alla vescica
– infiammazioni ai nervi quali sciatica, herpes zoster, ecc.
– morbo di Parkinson
– sclerosi multipla
– emicranie
– paralisi cerebrale.
Acquistare l’olio di ricino.
Qualsiasi olio che entra nell’organismo sia attraverso la pelle che oralmente deve essere di alta qualità. Cercare olio pressato a freddo.
Molti secoli fa, la pianta fu chiamata con il nome di “Palmo di Cristo”.
Fu così chiamata per la forma delle sue foglie che si riteneva rappresentassero il palmo della mano del Cristo. Conoscendo il potere curativo di questa pianta, questo nome potrebbe essere una delle più accurate descrizioni mai fatte.
tratto da Newsletter 29 NATURMEDICA:
in collaborazione con Solaris: il Network del Benessere – http://www.solaris.it
AVVERTENZA: Le informazioni contenute in Naturmedica sono fornite solo a
scopo educativo. Non si intende fornire suggerimenti per diagnosi o
trattamento di malattie. In caso di bisogno consultare il proprio medico.