Long Covid… cosa fare?

LONG COVID STRATEGIE D’INTERVENTO
Abbiamo imparato a riconoscere la sgradevole sintomatologia indotta in particolare dai coronavirus: tosse, febbre, dolori articolari e muscolari, spossatezza.
Il Covid19 ha poi la particolarità di “far saltare” i nostri apparati sensoriali, in particolare il gusto e l’olfatto e i sistemi autonomi di regolazione del corpo; infatti si insinua in una struttura fondamentale che è il tronco encefalico.
Questa struttura, posizionata tra il cervello e il midollo spinale è un vero e proprio crocevia di tutti i nervi che provengono dall’alto e deal basso (cervello e periferia del corpo) ed è una centralina di controllo delle funzioni vitali autonome dell’organismo, come la respirazione, le funzioni cardiocircolatorie e la deglutizione.
Il Covid19 fa saltare questa regolazione automatica e il tronco encefalico non riesce più a dare l’input corretto al cuore, ai polmoni e a tutti gli organi ed apparati. Il virus si diffonde attraverso naso e faringe verso il bulbo olfattivo per via neurogena, ma anche attraverso il sangue e il nervo vago (vie ematogena e polmonare).
Tutte queste vie sono interconnesse e collegate all’attività del Sistema Nervoso Autonomo (simpatico, parasimpatico, enterico, endocrino, neuroimmune) e all’asse dello stress HPA (ipotalamo, ipofisi, surrene).
Cervello e sistema immunitario aumentano in modo esponenziale le loro richieste energetiche con iperproduzione di cortisolo che va a depauperare i muscoli per il surplus di richiesta da parte del corpo per far fronte al virus. Se la composizione corporea individuale è buona, il muscolo ha una buona riserva energetica, il corpo riesce a sopportare bene, altrimenti si rischia molto.
In particolare il rischio riguarda le persone che già nella loro quotidianità hanno il “respiro corto” a causa di stress, ansia, depressione ed infiammazione cronica. Tali individui tendono ad incamerare poco ossigeno per i propri organi ed apparati, ed avendo un sistema nervoso autonomo già disallineato dallo schema respiratorio scorretto, quando attaccate dal virus, soffrono di più e più a lungo con danno multiorgano. Risulta in particolare che nelle persone anziane, dove già gli scambi periferici possono essere indeboliti per inattività fisica o per patologie pregresse, la malattia va a colpire l’organo più debole o sotto trattamento farmacologico.
Le sequele del covid19 sono rappresentate spesso da segni neurologici (instabilità posturale, neuropatie periferiche, tremori associati a fatica cronica e manifestazioni ansioso-depressive) con diversi livelli di gravità.
A questo punto bisogna intervenire con opportune tecniche di respirazione, attività fisica mirata, rigenerazione della flora batterica intestinale, alimentazione equilibrata, sostegno psicologico ed emozionale. Il monitoraggio va eseguito con cadenza settimanale e si associa ad un lavoro specifico personale da eseguire a casa da parte del paziente più volte durante la giornata, per tempi molto brevi.
Il nostro team di terapeuti è a disposizione per offrire questo servizio ai sofferenti di sindrome post-covid e mette a disposizione le conoscenze fin qui acquisite sul campo ad un costo accessibile a tutti al fine di dare un contributo pratico ed efficace per il benessere della persona e della collettività.
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